SPORT e ACCESSIBILITA’: i temi trattati

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Il 27/09/2018 si è svolto, all’interno della fiera WST – Show “Fiera del Turismo Sportivo Accessibile”, il Tavolo di confronto SCAIS “SPORT E ACCESSIBILITÀ: Progettare e costruire impianti sportivi per tutti” presso la sala conferenze Ferrario, del centro congressi Malpensa Fiere, in provincia di Varese.

I temi trattati hanno voluto evidenziare l’importanza della progettazione di impianti sportivi focalizzati sul parametro dell’individuo reale, superando il concetto di uomo standard e allargando quello di accessibilità, promuovendo una progettazione inclusiva ed olistica, che valorizzi le specificità di ognuno, coinvolgendo la diversità umana nel processo progettuale. Il seminario organizzato da SCAIS in collaborazione con l’A.S.I. Lombardia (Associazioni Sportive e Sociali Italiane), con il patrocinio dell’ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Milano. È stato affrontato il tema della cooperazione e della sinergia necessaria, in fase di progettazione tra i progettisti di impianti sportivi e gli esperti in materia di accessibilità, si è parlato del necessario cambio di approccio alla metodologia con la quale gli aspetti legati all’accessibilità vengono integrati nel processo progettuale.

La sig.ra Paola G. Lunghini, membro del consiglio del WST – Show, ha aperto il dibattito, presentando la fiera le sue finalità e i suoi obbiettivi, oltre ad introdurre il tema dell’accessibilità degli impianti sportivi. Il Presidente della SCAIS, l’ing. Dario Bugli, si è collegato alle parole della sig.ra Lunghini, raccontando la sua personale visione del tema per poi spiegare come attivamente è si muove la SCAIS sul tema e più in generale sugli impianti sportivi, ovvero con la promozione di una buona pratica nella progettazione dell’impiantistica sportiva, gli sviluppi nella progettazione, le necessità nella gestione di un impianto. La parola poi è passata all’arch. Giovanni Di Fiore, rappresentante SCAIS di Milano e membro del comitato tecnico di ASI Lombardia, che ha espresso la necessità di andare oltre le normative compiendo lo scatto in avanti verso una progettazione incentrata sulle categorie dell’individuo reale, per far sì che entri a far parte della cultura e della coscienza comune la consapevolezza che ogni persona, al di là delle proprie caratteristiche fisiche o psichiche, deve poter godere delle stesse opportunità. Sono intervenuti poi gli architetti: Michela Vassena e Armando De Salvatore, e il Perito Edile Antonello Sferruzza, in rappresentanza del CIP, Comitato Italiano Paralimpico, che hanno arricchito il dibattito con aneddoti relativi a situazioni di cattiva o disattenta progettazione. Hanno ribadito come invece nei casi in cui si è progettato facendo sistema tra progettisti e il CIP, coinvolgendo anche l’UICI, Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, e la LEDHA Lega per i diritti delle persone con disabilità, i risultati siano stati produttori di benessere diffuso per qualsiasi categoria di individuo. È inoltre intervenuto Marco Contardi, presidente di ASI Lombardia, che ha raccontato la sua diretta esperienza in numerose battaglie sul tema, e all’attenzione che in questa fiera come in altre occasioni, ASI Lombardia ha avuto per la promozione dell’attività sportiva in ambienti progettati per un’inclusione diffusa. Ha parlato anche l’assessore allo sport del Comune di Varese, Dino De Simone, che ha mostrato la volontà di fare attivamente sistema tra i tecnici ed i progettisti presenti in sala, e l’amministrazione comunale e provinciale di Varese, nella futura pianificazione e progettazione di nuovi impianti sportivi, ritenendo inoltre necessari futuri incontri comprendenti anche altre parti dell’amministrazione. L’ultimo intervento è stato fatto dal membro del consiglio dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Milano, l’arch. Alessandro Trivelli, il quale oltre ad esprimere il suo punto di vista sul tema, evidenziando parere concorde a molti dei temi toccati, ha espresso la possibilità di sfruttare l’accessibilità come una potenzialità della produzione architettonica e mai come un limite.

Ha chiuso il dibattito l’arch. Giovanni Di Fiore, il quale ha auspicato l’organizzazione di altri incontri per rafforzare il messaggio delineato durante il dibattito tra i tecnici e i rappresentanti delle associazioni presenti in sala.