Report convegno “Disabilità intellettive e barriere architettoniche: lavori in corso”
Martedì 6 dicembre, presso il Salone d’Onore del CONI, la SCAIS e Special Olympics Italia hanno proposto il secondo convegno dedicato al tema delle barriere architettoniche negli impianti sportivi per persone con disabilità intellettiva, dal titolo «Disabilità intellettive e barriere architettoniche – Lavori in corso». Il focus dell’incontro è stato posto sulla possibilità di progettare ambienti architettonici più confortevoli, favorevoli e migliorativi dello stile di vita: è questa l’ambizioso obiettivo che le due Associazioni Benemerite stanno cercando di conseguire con il loro incessante lavoro di ricerca.
Al seminario, hanno partecipato, tra gli altri, Dario Bugli, Presidente SCAIS, Alessandro Palazzotti, Vice Presidente Special Olympics Italia, il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma, Alessandro Panci, Silvia Torrani, Vice Presidente dell’Ordine Ingegneri di Roma e Marco Di Paola, presidente Fise (Federazione italiana sport equestri). Il CONI è stato rappresentato dall’Ing. Tommaso Viti, mentre il Presidente del Comitato Paralimpico Italiano, Luca Pancalli, non potendo essere presente, ha inviato una lettera di saluto ai partecipanti, rimarcando l’importanza dell’evento.
L’Ing. Dario Bugli, ha aperto l’incontro illustrando l’importanza della collaborazione con gli Ordini di Architetti e Ingegneri di Roma, allo scopo di sfondare innanzitutto le barriere mentali connesse alla scarsa conoscenza del mondo della disabilità. Ha poi ricordato che ad occuparsi dello sport per le persone con disabilità intellettiva è soprattutto Special Olympics Italia, ma che insieme le due associazioni hanno l’obiettivo di arrivare ad avere una normativa specifica per la gestione di impianti sportivi che tenga conto delle esigenze di tutte le tipologie di atleti. Il Vice Presidente SOI Palazzotti ha sottolineato come lo sport possa consentire un miglioramento non solo fisico ma anche mentale nelle persone, per questo è importante far capire ai genitori di ragazzi disabili che è fondamentale che i loro figli lo pratichino, ma è altrettanto importante che, quando decidono di farlo, possano trovare degli ambienti confortevoli ed adatti alle loro esigenze.
Anche il Presidente OAR, Alessandro Panci, ha rimarcato questi concetti ricordando come «sport significhi innanzitutto socialità e non possa scontrarsi con barriere architettoniche. L’architetto, da sempre, si occupa del sociale, lavorando sugli spazi dello stare insieme. Ed è fondamentale che gli spazi dedicati allo sport, che fanno parte della nostra vita quotidiana, si coniughino sempre con il concetto di Universal Design». Proprio su questo tema l’Ordine di Roma ha istituito una commissione che promuova il disegno universale per tutti, anche per le persone con disabilità intellettiva, portando avanti attività legate a sensibilizzazione e verifica degli interventi sul territorio, in tutte le fasi.
L’Ing. Silvia Torrani, che nell’ambito dell’Ordine degli Ingegneri si occupa anche sport, ha evidenziato come spesso i tentativi di superare barriere architettoniche negli impianti sportivi non siano ben congegnati neppure per i disabili fisici, in quanto si concentrano solo su determinati aspetti trascurandone altri ( ad esempio servizi igienici per disabili costruiti lontanissimo da piste e campi o passaggi troppo stretti per la sedia a rotelle in prossimità di una rampa; tantomeno lo sono per persone con disabilità intellettive, le cui esigenze sono ancor meno note e intuibili.
Marco di Paola, Presidente Fise, ha sottolineato come lo sport equestre abbia un ruolo speciale nel rapporto tra sport e disabilità, grazie alla presenza dei cavalli, per i quali siamo tutti uguali, senza distinzioni di alcun genere. Pur essendo un animale da fuga il cavallo, quando incontra persone con disturbi cognitivi, smette di avere paura e si avvicina; per questo la sua federazione porta avanti numerosissimi progetti ed attività per ragazzi con autismo o altre disabilità intellettive.
Dopo i saluti iniziali si sono susseguiti una serie di interventi molto interessanti su varie tematiche connesse al focus della giornata: dalle nuove strategie e tecnologie per l’abbattimento delle barriere architettoniche per disabili intellettivi all’approfondimento su bisogni ed esperienze nell’autismo, dalla riflessione su norme, limiti e realtà in ambito fisico-sensoriale-intellettivo alla situazione sul territorio romano.
A chiusura del convegno è stato sottolineato dal Presidente Bugli e dall’Architetto Roberta Bocca, consigliere OAR, delegata Formazione e coordinatore CTF OAR, come la giornata sia stata fondamentale per porre un nuovo tassello nel difficile percorso che deve portare ad un’inclusione completa nel mondo dello sport per i portatori di diversa abilità, sia fisica che sensoriale che intellettiva.
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