IMPIANTI SPORTIVI A MILANO: le attività a misura urbana e i Sogno Olimpico
Martedì 14 Maggio 2019, presso l’Auditorium Gaber del Palazzo Pirelli a Milano, alla presenza di architetti, geometri e gestori di impianti sportivi, si è svolto il seminario “IMPIANTI SPORTIVI A MILANO: le attività a misura urbana e il Sogno Olimpico” avente come filo conduttore il tema proposto, dagli impianti di base alle grandi opere a servizio dello sport. Hanno collaborato con SCAIS la Regione Lombardia che ha ospitato il seminario, l’Ordine degli Architetti PPC e il Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Milano, CONI Regione Lombardia e il Comitato Italiano Paralimpico Regione Lombardia. Il Seminario è stato patrocinato da UNITEL, Panathlon Milano, ASI Regione Lombardia, ARISA. Hanno poi collaborato in qualità di Media Partner Chiesa Oggi – Architettura e Comunicazione e in qualità di supporti tecnici Piscine Berndorf Baederbau, Ercole Consorzio Stabile SCARL, Penetron Italia, Dalla Riva Sportfloors.
Il Seminario, moderato da Dario Bugli, Presidente SCAIS, ha preso inizio con la presentazione delle attività promosse da SCAIS. Ha poi salutato i partecipanti il Consigliere dell’ordine degli Architetti di Milano, l’Arch. Alessandro Trivelli. Ha sottolineato l’importanza del connubio tra professione e formazione in particolar modo per quanto riguarda il settore dell’impiantistica sportiva, tema in cui appare evidente il ritardo della formazione dei professionisti, specialmente per la necessità di accogliere le novità e gli sviluppi di questo settore. Gli impianti sportivi nell’ambito urbano hanno un peso significativo, non solo dal punto di vista urbanistico ma anche territoriale. Inoltre la formazione risulta fondamentale soprattutto vista l’attuale necessità di intervenire nell’ambito sportivo con un team progettuale composto da professionisti di molteplici settori al fine di intervenire sugli impianti con competenze tali da rispondere alle attuali necessità e visioni, che riguardano principalmente le grandi strutture. L’ampia territorialità dei progetti che legano Milano e Cortina in previsione delle Olimpiadi dimostra in grande scala quanto sia ormai essenziale rimodulare, ristrutturare, progettare impianti di base contestualmente ad un rinnovamento urbano oltre alla rimodulazione degli stessi impianti sportivi esistenti.
Hai poi preso la parola il Consigliere del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Milano, il Geom. Andrea Muroni, sottolineando l’importanza di seminari inerenti il tema dell’impiantistica sportiva per tanti aspetti, primo tra i quali quello sociale per la fondamentale importanza di offrire spazi per la pratica sportiva di base soprattutto, essendo lo sport fondamentale per la salute delle persone e per l’adeguamento alle nuove esigenze che il rinnovamento della pratica sportiva richiede. Altro aspetto fondamentale nella formazione in ambito professionale sui temi inerenti l’impiantistica sportiva riguarda il progetto lavorativo che coinvolge tecnici e altre professionalità necessari per lo sviluppo di nuove progettazioni e ristrutturazione di impianti in condivisione con le nuove concezioni degli spazi per lo sport. Ha preso la parola, quale ultimo intervento nei saluti ai partecipanti, in sostituzione del Presidente del CONI Regione Lombardia, Oreste Perri, l’Arch. Pino Zoppini, che oltre ad essere stato egli stesso Presidente CONI Lombardia, è un professionista con esperienze pluridecennali nella progettazione di impianti sportivi. Ha evidenziato come sia necessario un rinnovamento dello sport a partire dalla promozione della cultura sport soprattutto in ambito scolastico. Per quanto riguarda invece la progettazione, bisogna riflettere sulle esperienze passate, sui risultati ottenuti, anche e soprattutto negativi. Ad esempio, nel 2015, da una indagine inerenti la dotazione di impianti sportivi, Milano e la Regione Lombardia risultavano tra le regioni italiane al quintultimo posto, quando per ulteriori aspetti sono realtà che primeggiano. E’ fondamentale, ha concluso, che nelle fasi progettuali valutazioni inerenti la gestione dell’impianto progettato, successiva alla conclusione dei lavori entrino, siano parte della stessa progettazione, considerando il principio che la realizzazione di una struttura non determina il successo dell’obiettivo ma il principio del suo utilizzo.
Ha aperto la prima parte delle relazioni il Referente Commerciale della Lombardia dell’Istituto per il Credito Sportivo, la Dott.ssa Silvia Rosa. La sua relazione è stata l’occasione di presentare le possibili forme di finanziamento a disposizione delle amministrazioni che hanno la necessità o l’occasione di ristrutturare e realizzare nuovi impianti sportivi.
I finanziamenti disponibili offrono inoltre l’occasione di intervenire sulle strutture esistenti al fine di rendere efficienti dal punto di vista energetico le strutture sportive, che notoriamente risultano essere tra le strutture maggiormente energivore. In ultimo ha spiegato i possibili finanziamenti che legano il pubblico e il privato per la realizzazione o manutenzione di opere a servizio dello sport.
L’assessore allo Sport e Giovani della Regione Lombardia, la Dott.ssa Martina Cambiaghi, ha iniziato il suo intervento sottolineando come l’impiantistica sportiva in ambito regionale sia una delle priorità che si è prefissata, stabilendo nel bilancio cifre importanti per la ristrutturazione e la realizzazione di nuovi impianti, anche per supportare i Comuni lombardi nell’adeguamento degli impianti presenti nei loro territori. Sarà a breve disponibile, ha dichiarato, un’anagrafe degli impianti esistenti, attraverso il quale sarà possibile conoscere il numero e i servizi presenti sul territorio. Per quanto riguarda le Olimpiadi 2026, la Regione Lombardia si pone l’obiettivo principale di ristrutturare gli impianti esistenti al fine di un loro adeguamento, messa a norma ed eliminazione delle barriere architettoniche, per permetter non solo lo svolgimento delle gare olimpiche ma soprattutto consegnare, al termine delle stesse, impianti sportivi alla comunità. Questo aspetto è evidente dal momento che nella Regione Lombardia sono già in essere opere di adeguamento degli impianti, anche prima della assegnazione definitiva da parte del CIO.
Nella conclusione, ha sottolineato come ospitare una olimpiade sia per la Regione una opportunità per la Lombardia, non solo dal punto di vista sportivo e infrastrutturale ma anche turistico e sociale, per le occasioni che la comunità potrà beneficiare.
La relazione del referente SCAIS a Milano, l’Arch. Giovanni Di Fiore, dal titolo “Milano – Cortina: occasione di sviluppo per gli impianti milanesi” è stata l’occasione di scendere nel dettaglio ed approfondire l’introduzione dell’Arch. Pino Zoppini. Ha introdotto gli argomenti della sua relazione sottolineando come la candidatura congiunta di Milano-Cortina per il 2026, pone l’accento sull’unione di intenti tra le città, per realizzare un’edizione dei Giochi importante, volta a favorire una maggiore cooperazione futura nell’ambito dell’intera macroregione alpina. Tramite foto e immagini ha poi spiegato i possibili scenari di trasformazione della città di Milano per accogliere gli impianti olimpici necessari e come le Olimpiadi siano un’occasione per recepire le direttive del CIO, promosse con la New Norm, la riforma che rende i Giochi Olimpici e Paralimpici un evento più sostenibile, flessibile ed efficiente, sia sotto il profilo operativo che finanziario per le amministrazioni, liberando al contempo più valore per le città ospitanti sull’orizzonte a lungo termine. E’ seguito un approfondimento tecnico, “Il calcestruzzo impermeabile alle Olimpiadi Invernali di Sochi 2014” a cura dell’Arch. Enricomaria Gastaldo Brac, Amministratore Delegato Penetron Italia. E’ stato illustrato attraverso immagini e la relazione dell’Arch. Brac le possibilità che offre utilizzo del cemento impermeabile, sia in grandi impianti, tra cui quelli realizzati in occasione delle Olimpiadi di Sochi, sia in interventi a scala minore.
A conclusione della prima parte sono stati illustrati, da parte dell’Ing. Dario Bugli prima e a seguire dal Dott. Peter Zanotto, Responsabile Italia Piscine Berndorf Baederbau esempi di impianti sportivi natatori. Dario Bugli nella relazione “Piscine al chiuso e all’aperto” ha presentato e illustrato due impianti, entrambi con vasche realizzate in calcestruzzo, un impianto all’aperto e uno al chiuso. Le Piscine Scoperte Comunali di Rieti e la Piscina Tuffi nel Centro di Preparazione Olimpica sono state descritte a partire dalle fasi di sopralluogo e le scelte progettuali di ristrutturazione sino al compimento dei lavori, descrivendo le problematiche cantieristiche riscontrate e le scelte progettuali che hanno caratterizzato questi interventi di ristrutturazione. Peter Zanotto, nel suo intervento “Piscine in acciaio inox” ha presentato diverse tipologie di piscine in acciaio, illustrando i vantaggi propri di questa tipologia in caso di nuova realizzazione e di adeguamento dimensionale in un’opera già realizzata. Tra i vantaggi ha sottolineato l’assenza di opere di manutenzione del rivestimento, una sanificazione semplificata, la versatilità nella progettazione e tipologia di impianti natatori.
La seconda parte ha visto come primo intervento la relazione del Dott. Filippo Grassia, Presidente Panathlon Milano, ha partecipato al Seminario con un intervento dal titolo “L’impegno di Panathlon per l’accessibilità agli impianti sportivi”, tema ormai imprescindibile nella progettazione delle strutture per la pratica sportiva, necessariamente condivisa e per tutti.
Il Dott. Massimo Cocchi, Amministratore Delegato Ercole Consorzio Stabile SCARL, con l’intervento “Realizzazione di impianti sportivi con il “Leasing in costruendo” ha illustrato un altro sistema di finanziamento di costruzioni ed in particolare di impianti sportivi, a cui possono accedere privati ed amministrazioni, permettendo il massimo controllo dei soggetti coinvolti. Il Partenariato Pubblico Privato offre tra i vantaggi aspetti economici, tecnici e politici. Con questo tipo di Partenariato, con il Leasing in costruendo i vantaggi sono: una Economia di procedura, una Migliore qualificazione del costruttore, il Rispetto dei tempi, il Rispetto dei costi, Inizio pagamenti dopo il collaudo. L’Arch. Fabio Bugli, Presidente Commissione Scientifica SCAIS ha illustrato attraverso immagini le problematiche di una progettazione di un impianto sportivo in tutte le sue fasi. In “Impianti indoor: esempi di realizzazioni” strutture in legno lamellare, in acciaio, in cemento armato sono state descritte in dettaglio, partendo dalla ideazione per proseguire con lo studio di fattibilità, la progettazione, la costruzione e la fase di start up dell’impianto.
Con “Le pavimentazioni tecniche in parquet” il Geom. Claudio Pavani, a nome della Dalla Riva Sportfloors, ha descritto l’importanza dell’elemento che molto spesso rientra tra le ultime scelte prima del completamento della struttura e come al contrario sia fondamentale per un corretto uso dell’impianto da parte dei fruitori. Ha concluso il Seminario il Dott. Marco Contardi, Presidente ASI Lombardia – A.R.I.S.A con l’illustrazione di “Interventi virtuosi su impianti sportivi in concessione comunale” Gli Impianti Sportivi di proprietà Comunale costituiscono la spina dorsale del sistema sportivo cittadino. Risulta pertanto fondamentale il loro mantenimento, pubblico o privato. Contardi ha proseguito dichiarando che per quanto riguarda il privato la concessione di gestione di un Impianto Sportivo rientra nella «concessione di pubblico servizio», laddove per pubblico servizio deve intendersi un’attività economica finalizzata all’erogazione di prestazioni volte a soddisfare bisogni collettivi ritenuti indispensabili in un determinato contesto sociale. Nella città di Milano 30 impianti sono affidati ad una Società mentre 110 impianti sono in concessione a Federazioni sportive, enti di promozione, associazioni e ASD. Contardi ha sottolineato come il sistema di concessioni comunali, non solo nella città di Milano, richieda in via prioritaria una modifica al fine di agevolare i gestori nella necessità di ristrutturazione.