REPORT – 1960-2020 Sessant’anni dopo la Grande Olimpiade di Roma: passeggiata nell’architettura moderna

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Domenica 11 Ottobre 2020, nonostante le condizioni meteo non proprio ottimali, un nutrito gruppo di architetti dell’OAR si è ritrovato sotto all’Obelisco di Piazza Lauro De Bosis per partecipare ad una passeggiata culturale all’interno del Foro Italico alla scoperta della storia dell’impianto e delle sue evoluzioni negli anni.

Il gruppo è stato accompagnato dall’Architetto Fabio Bugli, Presidente del Comitato Scientifico della SCAIS, fine conoscitore di tutti gli aspetti architettonico – urbanistici delle strutture presenti nel parco.

La passeggiata ha fatto seguito al convegno SCAIS “1960 – 2020 Sessant’anni dopo la Grande Olimpiade di Roma: lo sviluppo dell’architettura” ponendosi come sua naturale chiusura.

La visita è cominciata entrando nel Palazzo H, attuale sede del CONI e di Sport e Salute SpA, edificio progettato dall’Architetto Enrico Del Debbio nel 1927 e inaugurato nel 1932 come sede dell’Accademia di Educazione Fisica, prima opera del Foro Italico (all’epoca Foro Mussolini). L’Architetto Del Debbio elaborò un piano regolatore di tutta l’area del complesso, comprendente appunto il Palazzo H, lo Stadio dei Marmi, il Monolite e lo Stadio dei cipressi (l’attuale Stadio Olimpico).

Il Palazzo H (nome derivante dalla forma della struttura) è un esempio di architettura metafisica i cui elementi principali sono, internamente, la grande scala elicoidale con pareti vetrate esterne ed esternamente le 4 statue di atleti disposte in nicchie di marmo bianco sul fondo rosso pompeiano.

La visita prosegue con lo Stadio Dei Marmi, utilizzato principalmente per l’atletica leggera, caratterizzato da gradinate in marmo di Carrara sormontate in tutto il percorso circolare da 64 statue dono delle Province d’Italia. Grazie alla collaborazione di Sport e Salute SpA è stata data la possibilità al gruppo di accedere allo Stadio Olimpico direttamente dal sottopassaggio di collegamento con lo Stadio dei Marmi, normalmente non accessibile.

Una volta giunti sul campo dello stadio, l’arch. Fabio Bugli ha raccontato le varie fasi della sua costruzione, ai 4 ordini di gradinate iniziali viene aggiunto il secondo anello in cemento. Nel Dopoguerra lo Stadio venne completato a cura di Annibale Vitellozzi fino ad assumere il nome attuale di Stadio Olimpico, proprio perché sede dei Giochi Olimpici del 1960.

Usciti dallo stadio il percorso è proseguito verso la Fontana della Sfera, un monolite in marmo di tre metri di diametro e 42 tonnellate di peso, posto all’interno di una vasca circolare, circondata a sua volta da un ampio bacino ad anello con mosaici in tessere bianche e nere raffiguranti scene marine: impressionante come la sfera poggi su un piatto di bronzo di soli 40 cm. Dalla fontana si dipana il viale di accesso, all’epoca noto come “Forum Imperii”, interamente coperto da mosaici realizzati da Gino Severini e raffiguranti atleti, figure mitologiche e simboli sacri alla storia di Roma. Dal cancello il gruppo si è ritrovato nuovamente sotto l’Obelisco, opera di Costantino Costantini del 1932. Dopo un breve racconto sulla sua costruzione, si prosegue verso il Palazzo delle Terme, edificio gemello dell’Accademia ora sede delle Piscine Coperte del Coni.

All’interno dell’edificio il gruppo ha potuto ammirare la grande vasca al primo livello lunga 50 m, interamente rivestita in marmo di Carrara e circondata da mosaici colorati di Giulio Rosso e Angelo Canevari. Al secondo livello è stata fatta una sosta presso la Sala Rossa nota anche come “Palestra del Duce”, capolavoro dell’architettura moderna di Luigi Moretti, ricca di marmi e statue di bronzo e caratterizzata da una splendida scala elicoidale. Da qui, divisi in piccoli gruppi, i partecipanti hanno potuto visitare la piscina pensile, sospesa a 20 m da terra: l’ambiente è decorato con mosaici e ampie vetrate ed è dotato di un tetto apribile che purtroppo ha perso la sua funzionalità. Scesi al piano interrato dell’edificio, attraverso la galleria sotterranea di collegamento, si è giunti nell’invaso delle piscine scoperte, che possono ospitare fino a 7000 spettatori.

La passeggiata è proseguita sotto una lieve pioggia con sosta allo Stadio Nicola Pietrangeli (già Stadio della Pallacorda), realizzato da Costantino Costantini negli anni ’30 con un particolare sistema di drenaggio del terreno, verso il Centrale del Tennis inaugurato nel 2010 e sede degli Internazionali di Tennis.

Da qui il gruppo si è avvicinato all’ultima tappa della passeggiata, la Casa delle Armi, controverso edificio situato all’estremità sud del Foro Italico, realizzato dall’Arch. Luigi Moretti. Utilizzato negli anni per scopi poco attinenti alla sua originaria funzione di Accademia della Scherma (fu ad esempio aula bunker per processi terroristici negli anni ’80) e stato lasciato per molto tempo in uno stato d’abbandono, sebbene rappresenti il più famoso esempio del Razionalismo Italiano, caratterizzato da una forte contrapposizione pieno – vuoto tra il blocco sud, praticamente cieco, rivestito in marmo di Carrara, e quello nord, che presenta una vetrata a tutta altezza con doppio ordine interno di pilarsi: degno di nota l’enorme mosaico dorato realizzato da Canevari.

I partecipanti hanno apprezzato particolarmente la visita, non solo per il suo aspetto prettamente culturale, ma anche perché durante la passeggiata hanno potuto sperimentare la pratica del Fit Walking grazie alla presenza di un istruttore specializzato in questa disciplina, che ha presentato loro i primi rudimenti dell’attività.

Questa giornata rientra infatti nel progetto #360inclusione promosso da quattro Società Benemerite del Coni, tra cui la SCAIS, che ha tra i suoi obiettivi il connubio tra pratica sportiva inclusiva (erano infatti presenti all’incontro molti over 65) e la pratica sportiva in contesti urbani caratterizzati da un’alta valenza storico – culturale. Sempre all’interno di questo progetto verranno organizzate nel 2021 altre giornate di questo tipo con la proposta di altre discipline sportive light e inclusive.

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