Report Convegno Napoli “Ricominciamo da Capo” -10 dicembre 2021
Venerdì 10 Dicembre si è svolto presso il Kodakan Sport Napoli al Real Albergo dei Poveri, il convegno dal titolo «Ricominciamo da capo» dedicato alla questione dell’affidamento degli impianti sportivi, alle sue criticità e possibili soluzioni, alle procedure di affidamento e linee guida.
Il convegno, patrocinato dall’Ordine degli Ingegneri, Architetti e Geometri di Napoli, dall’Aniai Campania e dall’Associazione nazionale italiana tecnici della Pubblica Amministrazione, propone linee guida per semplificare le procedure di affidamento degli impianti a società utilizzatrici, che intendano riqualificare la struttura di proprietà del Comune di Napoli, che di fatto hanno già in gestione.
La Scais ha preso parte al convegno con il Presidente Dario Bugli, autore di un intervento sulla manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti sportivi, la loro ristrutturazione e messa a norma e sul più ampio tema della rigenerazione urbana.
E’ intervenuto inoltre l’Arch. Alessandro Gubitosi, delegato regionale Scais per la Campania, con una relazione sul tema sport e architettura.
La riflessione è partita accendendo i riflettori sulla legge numero 86 dell’8 agosto 2019, in tema di semplificazione. Sono state proiettate le immagini del Real Albergo dei Poveri, del Parco dello Sport di Bagnoli, del PalArgento, dello Sferisterio e di altre strutture urbane dimenticate, che versano in totale abbandono.
Tornando alla realtà locale, ha tracciato un primissimo bilancio Emanuela Ferrante, assessore allo Sport e alle Pari Opportunità del Comune di Napoli. «Nonostante le ristrutturazioni in occasione delle Universiadi, gli impianti necessitano di interventi e grazie agli sportivi sono ancora in piedi. La situazione a Napoli è complicatissima. Abbiamo trovato una città in totale abbandono e in uno stato di anarchia totale. Abbiamo intenzione di cambiare marcia, sempre che da Roma ci consentano di sopravvivere. Nei prossimi giorni la manifestazione d’interesse per il PalaStadera».
E’ intervenuto anche il consigliere comunale Ciro Borriello. «Il mondo dello sport ha bisogno di dinamismo», ricordando il suo settennato a Palazzo San Giacomo.
Dalla nutrita platea di partecipanti non sono mancate numerose grida d’allarme: il maestro Peppe Marmo, propiziatore dell’iniziativa al Kodokan Napoli, già insignito della Stella d’oro al merito sportivo ha affermato di essere molto preoccupato per l’avvenire . «C’è bisogno di coraggio, basta con le chiacchiere», ha invece tuonato Gianni Maddaloni (Star Judo Club), facendo sentire la voce di Scampia e delle periferie. Lello Parlati (Fiamme Oro-Nippon Club) ha invece illustrato la validità del PalaVesuvio come polo internazionale per il judo ma le difficoltà sono note a Ponticelli. ««Piove all’interno, manca il riscaldamento ma guardiamo alle opportunità del fare, pur essendo Napoli una grande periferia».
Tra il pubblico Antonio Piccolo, presidente Arci Scampia, Mario Del Verme, coordinatore Sport Italia Scholas Occurrentes, Cirpaolo Vecchione (Flat Sport PalaVeliero), Alessandro Papaccio, direttore nazionale Aics, Andrea Scotti Galletta e Simone Mulazzani (Waterpolo Lions). E poi Luca Piscopo, consigliere nazionale Fin e coordinatore Fiamme Oro, Marco Gallinoro, vicepresidente sportivo della Canottieri Napoli, e Vincenzo Semeraro, past president del Circolo Nautico Posillipo, Simona Marzullo (Tennis Club Napoli) e Aldo Castaldo, presidente Ferderginnastica Campania.
Si è poi entrati nel vivo del Convegno affrontando il tema delle procedure e della legislazione da calare nel territorio.
Ha destato apprezzamento l’intervento dell’ingegnere Andrea Esposito, già dirigente tecnico in servizio presso il Comune di Napoli fino al 1 luglio 2016 con la qualifica di direttore centrale per le infrastrutture, lavori pubblici e mobilità. «Il legislatore ha previsto l’affidamento diretto della gestione di un impianto per un minimo di 5 anni, sulla base dello studio di fattibilità senza temere l’Inquisizione della Corte dei Conti. Il legislatore, con la legge 86, ha finalmente indicato delle linee guida molto interessanti sull’affidamento diretto dell’impianto sportivo alla società o associazione dilettantistica, che in via prevalente usano l’impianto. Si mette un punto fermo ad una situazione già drammatica, nella quale le associazioni che gestivano gli impianti venivano considerate occupanti senza titolo. Nei confronti di tali associazioni l’ente pubblico deve avviare un procedimento di regolarizzazione amministrativo, perché svolgono un servizio sociale». Inoltre «occorre rivedere la classificazione dei beni alla luce del vincolo conformativo: i beni indisponibili hanno carattere sociale e non hanno rilevanza economica», sottolinea Esposito. «Questione impiantistica vitale e discorso centrale. A rallentare il mondo dello sport il conflitto di competenze tra Coni, Sport e Salute, e Dipartimento per lo sport. Bisogna mirare alla concretezza e dare la giusta importanza allo sport», rivendica Agostino Felsani, delegato provinciale Coni Napoli.
Le aspettative sono alte e tante. «Mancano progettualità e personale. I fondi del Pnrr rappresentano una occasione per recuperare il tempo perduto e un treno da non perdere. Serve una svolta e una partecipazione attiva per colmare disuguaglianze mostruose. Dobbiamo ripartire dall’Albergo dei Poveri, dall’ex collegio Ciano e dalla Mostra d’Oltremare, invidiata da tutta Europa», argomenta Aldo Aveta, ordinario di restauro architettonico.
Un intervento più mirato e specifico sul quadro normativo è stato quello dell’Avvocato Francesco Antonio Caputo, fondatore dell’Istituto etico per l’osservazione e la promozione degli appalti (Ieopa), sulla responsabilità del pubblico dipendente nel procedimento di affidamento semplificato.
Molto interessanti anche gli interventi di Francesco Longo e Salvatore Iervolino, consigliere e vicepresidente AniTecPa e del Presidente dell’Ordine degli Architetti di Napoli Leonardo Di Mauro.
«Mi auguro che i diversi player in campo possano dare un senso alla ripartenza delle associazioni sportive e all’impiantistica a livello napoletano e nazionale. E’ un momento di avvio, per cercare di aggregare tutte le forze per affrontare e risolvere i problemi dello sport, poiché siamo ad un punto di non ritorno», le conclusioni di Franco Porzio, presidente dell’Acquachiara.