Report passeggiata Foro Italico 22 marzo
Sabato 22 marzo la SCAIS ha fatto il tutto esaurito con gli oltre 150 partecipanti alla sua Passeggiata architettonico- sportiva presso il Foro italico. Il gruppo, costituito prevalentemente da ingegneri iscritti all’Ordine di Roma e Provincia, è stato accompagnato dall’architetto Fabio Bugli, Presidente del Comitato Scientifico della SCAIS, fine conoscitore di tutti gli aspetti architettonico – urbanistici delle strutture presenti nel parco.
La visita è cominciata entrando nel Palazzo H, attuale sede del CONI e di Sport e Salute SpA, edificio progettato dall’Architetto Enrico Del Debbio nel 1927 e inaugurato nel 1932 come sede dell’Accademia di Educazione Fisica, prima opera del Foro Italico (all’epoca Foro Mussolini). L’Architetto Del Debbio elaborò un piano regolatore di tutta l’area del complesso, comprendente appunto il Palazzo H, lo Stadio dei Marmi, il Monolite e lo Stadio dei cipressi (l’attuale Stadio Olimpico).
Il Palazzo H (nome derivante dalla forma della struttura) è un esempio di architettura metafisica i cui elementi principali sono, internamente, la grande scala elicoidale con pareti vetrate esterne ed esternamente le 4 statue di atleti disposte in nicchie di marmo bianco sul fondo rosso pompeiano. I partecipanti hanno potuto visitare anche il Salone d’Onore del Coni con i grandiosi dipinti murali di Angelo Canevari e Luigi Montanarini.
La visita è proseguita con lo Stadio Dei Marmi, utilizzato principalmente per l’atletica leggera, caratterizzato da gradinate in marmo di Carrara sormontate in tutto il percorso circolare da 64 statue dono delle Province d’Italia, recentemente sottoposto a lavori di ristrutturazione.
Tappa successiva lo Stadio Olimpico, con entrata direttamente sul campo dello stadio: l’arch. Fabio Bugli ha raccontato le varie fasi della sua costruzione. Il gruppo ha avito anche l’occasione di fotografare le panchine delle squadre di Roma e Lazio.
Usciti dallo stadio il percorso è proseguito verso la Fontana della Sfera, un monolite in marmo di tre metri di diametro e 42 tonnellate di peso, posto all’interno di una vasca circolare, circondata a sua volta da un ampio bacino ad anello con mosaici in tessere bianche e nere raffiguranti scene marine: impressionante come la sfera poggi su un piatto di bronzo di soli 40 cm. Dalla fontana si dipana il viale di accesso, all’epoca noto come “Forum Imperii”, interamente coperto da mosaici realizzati da Gino Severini e raffiguranti atleti, figure mitologiche e simboli sacri alla storia di Roma. I mosaici sono ora quasi totalmente visibili, grazie ad una certosina opera di restauro. Dal cancello il gruppo si è ritrovato nuovamente sotto l’Obelisco, opera di Costantino Costantini del 1932. Dopo un breve racconto sulla sua costruzione, la visita è proseguita con l’edifico delle Piscine Coperte del Coni.
All’interno dell’edificio il gruppo ha potuto ammirare la grande vasca al primo livello lunga 50 m, interamente rivestita in marmo di Carrara e circondata da mosaici colorati di Giulio Rosso e Angelo Canevari. Al secondo livello è stata fatta una sosta presso la Sala Rossa nota anche come “Palestra del Duce”, capolavoro dell’architettura moderna di Luigi Moretti, ricca di marmi e statue di bronzo e caratterizzata da una splendida scala elicoidale.
La passeggiata è proseguita con sosta allo Stadio Nicola Pietrangeli (già Stadio della Pallacorda), realizzato da Costantino Costantini negli anni ’30 con un particolare sistema di drenaggio del terreno, verso il Centrale del Tennis inaugurato nel 2010 e sede degli Internazionali di Tennis.
Da qui il gruppo si è avvicinato all’ultima tappa della passeggiata, la Casa delle Armi, controverso edificio situato all’estremità sud del Foro Italico, realizzato dall’Arch. Luigi Moretti. Utilizzato negli anni per scopi poco attinenti alla sua originaria funzione di Accademia della Scherma (fu ad esempio aula bunker per processi terroristici negli anni ’80) e stato lasciato per molto tempo in uno stato d’abbandono, sebbene rappresenti il più famoso esempio del Razionalismo Italiano, caratterizzato da una forte contrapposizione pieno – vuoto tra il blocco sud, praticamente cieco, rivestito in marmo di Carrara, e quello nord, che presenta una vetrata a tutta altezza con doppio ordine interno di pilarsi: degno di nota l’enorme mosaico dorato realizzato da Canevari.